Foto Magazzinoartemoderna.com

Di Valentina Correr

“Do we feel with our brain and think with our heart?” La domanda ha un’eco millenaria. Quasi tutte le civiltà antiche credevano che la sede somatica dell’attività psichica fosse il cuore. Lì, a suon di battiti vitali, nascevano pensieri ed emozioni. Tranne qualche eccezione, anche gli antichi greci la pensavano così. Qualcuno ha cominciato a nutrire dei dubbi e ad affiancare al cuore il cervello. Ippocrate fece pendere l’ago della bilancia a favore del cervello e Aristotele propose che la sua funzione fosse quella di raffreddare le passioni del cuore.

Sono passati più di duemila anni e a rispolverare la querelle ci pensa l’artista Jan Fabre, in un dialogo a tu per tu con il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti. Frutto della collaborazione tra i due, la mostra è un’occasione per sedere al tavolo tra Arte e Scienza, poter ammirare la perfezione del candore del marmo di Carrara che si dipana tra le pieghe dei solchi corticali (12 sculture realizzate), riflettere sotto gli stimoli dei disegni di Jan Fabre e vivere l’esperienza del videodialogo tra l’artista e lo scienziato. Per l’occasione veste i panni della Scienza colui a cui è legata la scoperta dei neuroni specchio, i neuroni che si attivano quando si compie un’azione o si vede lo stesso movimento eseguito da un’altra persona. Neuroni implicati nell’esperienza empatica, nella capacità di comprendere le emozioni altrui.

Ed è proprio questo lo scenario che incornicia la relazione tra Arte e Scienza. Gli stessi neuroni si attivano di fronte alla bellezza dell’arte e, come scrive Melania Rossi, “finché si parla di arte classica non vi sono dubbi, il cervello riconosce le auree proporzioni; ma come misurare la bellezza del caos, l’intelligenza dell’arte contemporanea? […] La scelta giusta è quindi accettare la circolarità tra comprensione e piacere, cercare di tenere unite sensazione, emozione e cognizione”. Fabre e Rizzolatti, preparati come cavie da laboratorio, si confrontano su imitazione, empatia, emozione e cognizione legate alla creazione artistica. L’artista è ospite curioso del mondo scientifico e lo scienziato è pronto al confronto. Fabre mostra la stessa meravigliosa curiosità dei bambini di fronte alle scoperte più eccitanti, ed è proprio questa curiosità che spinge l’essere umano a desiderare di spiegare cos’è che fa succedere le cose e che sposta i confini della conoscenza. Lo scienziato e l’artista si muovono allo stesso modo, con lo stesso approccio alla ricerca. Questa mostra sottolinea i molteplici ruoli che l’arte ha nella vita dell’uomo.

È capace di evocare bellezza e allo stesso tempo invitare a riflettere, suscitare emozione. È il terapeuta della società. Così come lo psicoterapeuta usa l’empatia per creare l’alleanza che gli permette di aiutare i suoi pazienti, l’arte può essere il mezzo attraverso il quale rispecchiarci tutti, osservarci, ascoltarci, comprenderci.

Di Jan Fabre si può visitare contemporaneamente la mostra Is the Brain the most Sexy Part of the Body? -È il cervello la parte più sexy del corpo? – presso la galleria RAM di Roma, via Conte Verde, 15. Fino al 28 novembre 2014. Il Magazzino si trova in via dei Prefetti 17 – 00186 Roma ed è aperto dal martedì al sabato: 11.00-20.00 chiuso domenica e lunedì, ingresso gratuito.

Tel. (+39)066875951

www.magazzinoartemoderna.com
info@magazzinoartemoderna.com