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Gli uruguaiani avranno bisogno di andare alle urne ancora una volta, il prossimo 30 novembre, per eleggere il successore del Presidente José Mujica, più noto a livello internazionale come il presidente più povero del mondo oltre che per le leggi sull’aborto, il matrimonio gay e la liberalizzazione della marijuana. Mentre per quanto riguarda le elezioni parlamentari sembra esserci molta incertezza, l’esito delle presidenziali è più netto visto che, secondo le proiezioni sui dati parziali, Tabare Vazquez del Frente Amplio, coalizione di sinistra, avrebbe ottenuto oltre il 45% dei consensi contro il 31% del candidato del centrodestra del Partido Nacional, Luis Lacalle Pou. Al terzo candidato, Pedro Boardaberry, del Partido Colorado viene attribuito il 13% dei voti che potrebbe risultare decisivo in termini di alleanze nella seconda tornata. In Sudamerica, dopo la vittoria di Dilma Rousseff e quella di poche settimane fà di Evo Morales, anche l’Uruguay sembrerebbe dirigersi verso l’elezione di un presidente di sinistra.