Il Burkina Faso vive delle ore frenetiche e di forte trepidazione. Nel pomeriggio di oggi, 31 ottobre, il Presidente Blaise Compaoré ha ufficialmente rassegnato le proprie dimissioni dopo 27 anni al potere. Il Capo di Stato maggiore dell’esercito burkinabè, Honoré Traoré, ha ripreso le funzioni di Capo dello Stato e le redini del paese (fonte France 24). Dopo 27 anni, che in molti in Africa definiscono di regno e dittatura, nel giro di 48 ore la situazione sembrerebbe prendere la via di un drastico cambio. L’acccavallarsi di notizie e di testimonianze non permettono di capire se si tratti di un colpo di stato militare o se si tratti di un atto provvisorio con il quale dar vita ad un governo di transizione per rasserenare gli animi e garantire successivamente nuove elezioni.

Di certo, le prime immagini che giungono dall’Africa, testimoniano che la popolazione vive uno stato di eccitazione. Il popolo è in festa, si segnalano caroselli, canti e urla di gioia. Per le strade di Ouagadougou, i molti giovani manifestanti, che ormai da ore si sono riversati per le strade, parlano “della rivoluzione dei giovani” e di una sorta di “primavera nera” e festeggiano rivolgendosi a tutti gli altri giovani africani al grido de “il cambiamento è possibile” per la difesa dei diritti costituzioni.

Se, da un lato, il popolo grida alla libertà conquistata, dall’altro, restano le incertezze per il futuro imminente del paese legato all’azione e alla reale volontà delle forze militari in un contesto in cui, peraltro, il paese è sotto l’egida francese ed internazionale.