Domenica 28 settembre 2014 alla Casa dei Diritti, all’interno di Lesbiche Fuorisalone, si è svolto un interessantissimo seminario: “Genitori adottivi, affidatari, surrogati, biologici: le frontiere della nuova genitorialità Gltq” patrocinato dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia in collaborazione con alcune scuole di Psicoterapia. Particolarmente significativo è stato l’intervento di una psicoterapeuta della prestigiosa Tavistock Clinic di Londra.

In quattro ore intense si è discusso di una realtà diffusa che purtroppo la politica italiana sembra ignorare. Anche nel nostro paese infatti e nella nostra città, un numero non irrilevante di cittadine e cittadini gay e lesbiche  vivono da tempo l’esperienza della genitorialità biologica o meno.

Le difficoltà maggiori per i figli di questi genitori sono di ordine legislativo, perché le leggi italiane non hanno ancora provveduto ad assicurare loro gli stessi diritti e dignità degli altri bambini e adolescenti.

Purtroppo, anche in quest’aula, si trattano questi problemi come se fossero di natura ideologica senza tener conto delle vite concrete delle persone.

Anche dopo le quattro ore di seminario (che ha visto tra i relatori la Rete Lenford, che si adopera per promuovere i diritti dei cittadini discriminati per il proprio orientamento sessuale), mi è sembrato sempre più urgente che anche a Milano, come è già avvenuto in molte città italiane, vengano trascritti all’anagrafe cittadina i matrimoni stipulati all’estero, tra persone dello stesso sesso.

Come presidente della Commissione Pari Opportunità promuoverò ogni iniziativa per far conoscere ai consiglieri questa tematica attraverso l’esperienza diretta dei cittadini e delle cittadine milanesi che attendono che nei loro confronti venga attuato uno dei capitoli fondamentali della nostra Costituzione, quello che dichiara l’uguaglianza di tutti e tutte in relazione non solo ai doveri, ma anche ai diritti.