La delegazione di tre membri di Right Livelihood Award – Raul Montenegro, Angie Zelter e Marianne Andersson –  che l’anno scorso ha viaggiato fino a Maraba, nello stato brasiliano di Parà, per offrire sostegno e solidarietà ai membri del Movimento dos Trabalhadores Rurais sem Terra (MST) e della Comissão Pastoral da Terra (CPT) ha reagito a una nuove serie di omicidi di attivisti brasiliani scrivendo una lettera aperta a tutti i candidati alle imminenti elezioni presidenziali, che pubblichiamo qui di seguito.

 Stoccolma,  29.9. 2014

Ai candidati alle elezioni presidenziali in Brasile

Nelle ultime settimane le notizie sulle uccisioni di attivisti sociali e ambientali in Brasile hanno scioccato l’opinione pubblica all’interno del paese e fuori. Quest’anno almeno 25 persone sono state assassinate in Brasile in conflitti legati alla terra.

E’ ormai noto a livello internazionale che il Brasile detiene il vergognoso primato di paese con il più alto numero di omicidi di difensori dell’ambiente e della terra. Secondo il rapporto

“Global Witness”, il Brasile ha il numero più alto di assassinii nel periodo 2002-2013, con 448 persone uccise, seguito dall’Honduras con 109 e dalle Filippine con 67 [1].

L’anno scorso una missione della Right Livelihood Award Foundation ha viaggiato fino a Maraba, nello stato brasiliano di Parà, per offrire sostegno e solidarietà ai membri del Movimento dos Trabalhadores Rurais sem Terra (MST) e della Comissão Pastoral da Terra (CPT) (nella foto, la delegazione di fronte al memoriale del massacro avvenuto nel 1996 a Eldorado de Carajás). Hanno potuto confermare che gli assassini, spesso pagati dai grandi proprietari terrieri, dai produttori di legna e dalle mafie della terra lanciano minacce di morte – che spesso poi mettono in pratica  – contro i membri di entrambi i movimenti. Il MST e la CPT hanno ricevuto il Right Livelihood Award, conosciuto come il “Premio Nobel alternativo” nel 1991 “per le loro campagne per la giustizia sociale e il rispetto dei diritti umani dei piccoli coltivatori e dei senza terra in Brasile.”

Durante la loro visita di solidarietà, i membri della missione hanno assistito al processo contro tre persone identificate come i responsabili dell’omicidio degli attivisti per l’ambiente Jose Claudio Ribeiro e Maria do Espiritu Santo. Gli esecutori sono stati condannati, ma il sospetto mandante e organizzatore dell’omicidio è stato assolto. Di recente un tribunale ha però deciso di rovesciare quest’ultimo verdetto e ne ha ordinato la revisione.

Come destinatari del Premio Nobel alternativo, sollecitiamo i candidati presidenziali a chiarire la loro posizione ed esporre proposte concrete per eliminare ogni tipo di violenza contro pacifici attivisti che difendono i diritti umani e l’ambiente, per proteggere e preservare la vita delle persone minacciate e per costruire una società più giusta e sostenibile.

In questo urgente contesto chiediamo:

1) Una vera giustizia, ossia la punizione non solo degli esecutori degli omicidi, ma anche di chi organizza e ordina crimini che colpiscono attivisti sociali e ambientali e comunità indigene e non in Brasile.

2) Una pubblicazione aggiornata delle liste di persone condannate per aver assassinato difensori dei diritti sociali e ambientali.

3) Un’efficace protezione di chi ha ricevuto minacce di morte.

4) La piena attuazione della Convenzione ILO 169 sui popoli indigeni e tribali del 1989, ratificata dal Brasile il 25 luglio 2002.

5) La democratizzazione della terra e l’adempimento delle sue funzioni sociali e ambientali per le generazioni attuali e future.

6) L’ immediato reinserimento delle oltre 120.000 famiglie che vivono in condizioni precarie in centinaia di campi sparsi per il paese.

7) La definizione e l’immediata legalizzazione di tutte le aree indigene e quilombolas e il possesso di villaggi costieri, di pescatori e di comunità tradizionali, come richiesto dalla Costituzione Federale.

8) Un controllo più stretto e la fine del’impunità legale di cui godono le compagnie private che offrono servizi armati di sicurezza (“Escolta armada“),  in genere assunte da potenti proprietari terrieri, allevatori di bestiame e società minerarie.

9) Il riconoscimento che la mancata riforma agraria inasprisce i conflitti nel settore rurale.

Vorremmo conoscere le vostre proposte e i vostri impegni concreti per affrontare questa drammatica realtà. L’attuale campagna politica non si sta occupando di come cambiare questa terribile situazione. Vi incoraggiamo a partecipare al dibattito sui diritti umani e la sicurezza ambientale, che non può essere ignorato da chiunque diventerà il prossimo presidente del Brasile.

Cordiali saluti

Raúl Montenegro

Premiato con il Right Livelihood Award nel 2004, Argentina

Angie Zelter

Rappresentante dei Trident Ploughshares, Premiata con il Right Livelihood Award nel 2001, Regno Unito

Marianne Andersson

Ex membro del Parlamento svedese e membro del Consiglio dei Garanti della Right Livelihood Award Foundation

[1] Global Witness. 2014. Deadly environment. The dramatic rise in killings of environmental and land defenders. Global Witness Report, 15 p.

http://www.globalwitness.org/sites/default/files/library/Deadly%20Environment.pdf