di Leo Rosselson – 11 agosto 2014

Questa canzone è stata scritta tra luglio e agosto 2014 mentre il bombardamento israeliano di Gaza massacrava 2000 civili, tra cui centinaia di bambini.

Leon Rosselson è un apprezzato cantante e autore con più di 50 anni di esecuzioni al suo attivo e autore di 17 libri per bambini.

 

Stavo guardando le notizie da Gaza

e mi sono addormentato sulla poltrona

e quando mi sono svegliato dal sonnellino

c’era una ragazzina.

Disse: “Mi chiamo Rivka

mi hanno uccisa perché ebrea.

Sono morta nel ghetto di Vilna

Nel 1942.

Il ghetto era come una prigione,

non ci lasciavano uscire.

Alcuni dicevano che ci avrebbero uccisi tutti,

non sapevamo cosa pensare.

Quel giorno indossai il vestito rosso nuovo

che mi aveva fatto mia nonna

e in quel ghetto affollato

mi fece sentire orgogliosa e libera.

Guardai il soldato,

lo guardai negli occhi.

Mi scordai di abbassare lo sguardo

e dunque dovevo morire.

Mi spaccò la testa con il fucile

perché ero troppo audace.

Fui uccisa nel ghetto di Vilna

quando avevo sette anni.

E poi dalle tenebre

lo sguardo di un ragazzino incontrò il mio.

Disse: “Mi chiamo Mohammed,

il mio paese è la Palestina.

Ho trascorso la mia vita a Gaza

e la sola volta in cui mi sento libero

e quando scendo al porto

a sentire il vento dal mare.

Quel giorno andai con i miei cugini,

scendemmo in spiaggia a giocare

poi il soldato mi sparò

e mi tolse la vita.

Vogliono spezzare il nostro spirito,

vogliono che abbiamo paura,

chiusi nella prigione di Gaza,

la prigione che hanno creato loro.

Per loro le nostre vite non contano,

ci costringono a vivere in gabbia.

Sono stato ucciso sulla spiaggia di Gaza

all’età di undici anni.

Non pensano che meritiamo la libertà

o che apparteniamo alla specie umana.”

“Mohammed, fratello, disse Rivka,

questo mondo è un luogo freddo, freddo.

Mohammed, fratello, amico,

lasciamo questo mondo di guerre.”

Poi si presero per mano

e non furono più rivisti.

Ma io ho visto portavoce e politici

allinearsi a fare discorsi

e ogni parola era ipocrita,

ogni parola era una menzogna.

Ho visto bambini che continuano a essere massacrati,

il mostro deve saziarsi

mentre quelli al potere se ne stanno a guardare

e forniscono le armi che uccidono.

Piango per la gente di Gaza

e loro continuano a piangere

e maledico quelli che non hanno fatto nulla

e consentono al mostro di uccidere.

 

Articolo in italiano: http://znetitaly.altervista.org/art/15597

Fonte: http://zcomm.org/zvideo/a-song-for-gaza-the-ballad-of-rivka-and-mohammed/

Originale: http://www.leonrosselson.co.uk/

traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2014 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0