Di fronte all’ennesimo attacco con cui la magistratura di Caltanissetta ha colpito 29 attivisti NO MUOS in tutta la Sicilia, (Palermo, Enna, Caltanissetta, Messina, Marsala, Caltagirone, Augusta, Siracusa), è evidente che tale scelta, a pochi giorni dalle manifestazioni previste dal 6 al 12 agosto, è principalmente politica e non giudiziaria.

La magistratura così solerte nell’inviare questi provvedimenti ad attivisti NO MUOS di tutta la Sicilia, non si è presa alcuna responsabilità nel verificare con quali criteri la base sia stata costruita in una riserva naturale sottoposta a vincoli ben precisi, quali effetti ha sulle popolazioni in termini di danni alla salute , quali legami tra criminalità organizzata e amministrazioni comunali e regionali si sono palesati in questi anni.

Per esempio la ditta che ha realizzato i lavori all’interno della base, la Piazza SRL, è l’unica ditta senza certificato antimafia, che abbia potuto lavorare in Italia, per conto del committente statunitense, contravvenendo alla legislazione vigente in materia di antimafia; Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione Sicilia, condannato per mafia, il cui movimento politico ha ricevuto un finanziamento dalla ditta che ha vinto l’appalto per i lavori alla base, è lo stesso che ha approvato con l’appoggio del PD la costruzione del MUOS; il consiglio comunale di Niscemi sciolto per mafia per ben due volte è stato lo stesso che ha autorizzato la realizzazione della base nel 1991 ed avallato la costruzione del MUOS. Di queste notizie verificabili in tutte le sedi legali, nessuna traccia e nessuna inchiesta.

Che dire poi sugli organi di controllo: è paradossale che l’ARPA che in queste settimane ha lanciato in tutta la Sicilia una campagna regionale per difendere il Mediterraneo dalle specie aliene ed invasive provenienti dai mari tropicali non abbia detto niente sulla presenza devastante delle antenne in un sito SIC (Riserva Naturale Orientata della Sughereta di Niscemi): silenzio assoluto sul MUOS e nessun monitoraggio costante sulle emissioni di onde elettromagnetiche dalla base.

Invece di indagare su questi episodi secondo noi gravissimi e più pericolosi per la nostra incolumità, per la salute dei cittadini, per chi ogni giorno si riempie la bocca di legalità si preferisce colpire i militanti no Muos della nostra regione che a volto scoperto hanno partecipato alle nostre manifestazioni.

Non possiamo farci intimidire da questi atti che rappresentano l’impotenza di chi vuole fermare un movimento che fin dalla sua nascita ha offerto corpi e volti durante le proprie manifestazioni senza paura. Se qualcuno pensa con questo atto di dividere il movimento in buoni e cattivi ha sbagliato di grosso; le pratiche attuate durante le manifestazioni contestate ( 9 agosto, 1 marzo e 25 aprile) sono pratiche di movimento condivise da tutti, che da Niscemi alla Val Susa raccontano una Sicilia che resiste e che si prepara a tornare a Niscemi dal 6 al 12 agosto, nonostante divieti e denunce.

Dunque la decisione collettiva come coordinamento e movimento no Muos è di non considerare legittimi questi provvedimenti, dandoci così ancora più motivazioni per essere presenti il 9 a Niscemi, e di invitare tutti a venire dal 6 al 12 agosto alla sughereta di Niscemi per constatare di persona lo scempio che in questi anni è stato fatto.

In merito poi alla manifestazione del 9 agosto, abbiamo appreso che il percorso richiesto all’interno della sughereta è stato vietato per pericolo di incendio; in realtà il coordinamento dei Comitati NO MUOS, le associazioni ambientaliste e i movimenti schierati contro il MUOS, in questi anni hanno difeso veramente la sughereta dalle devastazioni ,denunciando lo scempio del territorio e preservando l’integrità dei luoghi.

Di fronte a questo provvedimento, l’unico posto che per noi rappresenta il luogo simbolo della lotta fin da quel 5 gennaio 2013, quando alcune decine di ragazzi, donne ed uomini di Niscemi provarono a fermare le gru che entravano nella base, è il Presidio NO MUOS in C.da Ulmo che con il contributo di migliaia di cittadini in tutta Italia noi abbiamo comprato. Il presidio è il punto di partenza della manifestazione.

Appuntamento per tutti e tutte per il pranzo sociale alle 13,00 al presidio, la manifestazione partirà alle 15,00.”