di Francesca Piatti

“Sono soprafatta da una forte commozione nel sapere che l’Areoporto di Comiso riavrà il nome del sindacalista e parlamentare Italiano Pio Latorre, ucciso dalla Mafia,  il cui contributo forte e coraggioso non ha solo dato vita alle  lotte contro i missili Nucleari a Comiso, nel cuore piu profondo della Sicilia, ma è stato un esempio morale per tutti noi che crediamo nella giustizia e la pace” – Luisa Morgantini.

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Il giovane Sindaco di Comiso, Fabrizio Spataro, dalle Pagine de La Sicilia del 29/5/2014 ci ha recentemente annunciato come e quando avverrà la rinomina dell’Aeroporto a Pio La Torre. Un nome giusto al posto giusto, in quanto questo noto sindacalista, ucciso dalla mafia nel ’82 fu tra i primissimi uomini pubblici ad intuire il pericolo insito nella base militare ed a schierarsi contro l’istallazione dei missili a Comiso. L’appuntamento è per il 7 Giugno 2014, all’Aeroporto di Comsio, dalle 10 alle 14, al terzo piano. Il Centro La Torre si è già mobilitato per organizzare un pullman che porti i simpatizzanti da Palermo a Comiso a prezzo simbolico. Saranno senz’altro presenti il Presidente del Senato Grasso ed il Ministro della Giustizia Orlandi, nonché il Presidente della Regione Sicilana Crocetta. Gli interventi ed il dibattito seguente verteranno sul ruolo di Pio La Torre nella storia Italiana.

Questo appuntamento non significa la semplice assegnazione del nome all’Aeroporto, cancellato vigliaccamente dall’ex sindaco di A.N, è piuttosto la pagina finale di una lezione di storia che merita la pena di essere ricordata.

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La storia travagliata di questo aeroporto si puo’ riassumere in poche cartoline che tratteggiano i cambiamenti nell’area aeroportuale durante gli ultimi 80 anni.
Primo, nel 1937, in piena era fascista, il governo di Mussolini decide di far costruire un aeroporto militare, a Comsio, riparato dai monti iblei e vicino al mare di Vittoria, dovrà costituire una postazione militare che prevenga l’invasione dell’Italia da parte di possibili forze alleate nella Sicilia orientale. I Comisani sono testimoni involontari dell’arrivo dei convogli di cemento, e di migliaia di manovali trasportati da lontano per costruire questa base. Un segno tangibile dell’avvicinarsi di una guerra che e già nell’aria. Di colpo la cittadina viene trasformata in un bersaglio immobile visibilissimo e attaccabile da un nemico che sembra concentrarsi proprio li da molte parti del mondo.
Ed Infatti, poco prima dello sbarco alleato, l’aeroporto viene bombardato a tappeto il 17 giugno del ’43 e subito dopo occupato dagli Alleati, E così il popolo di Comiso, che aveva già visto il rafforzarsi la presenza dei Fascisti e l’arrivo dei Nazisti, sarà costretto a fare i conti anche con l’arrivo di nuovi, differenti invasori.
Secondo, dopo la fine della guerra, l’aeroporto viene preposto ad ospitare il 41° stormo dell’Aviazione fino al 1979. E nel periodo successivo, sarà scalo di alcuni voli aerei che lo connettono Palermo e Catania.
Terzo, nel bel mezzo della guerra fredda nel 1981 il Governo Spadolini concede l’uso dell’aeroporto alla Nato affinchè vi siano installati delle batterie di missili Cruise: Questi erano in totale 112, ed ognuno di questi Tomahawk il cui ruolo e quello di contrastare gli SS20 Sovietici avrà la forza d’urto di 6 Hiroshima cadauno. Uno tsunami in un bicchiere, in una città antica, dove il pane e le scacce si cuociono ancora in casa e i braccianti vengono reclutati nella piazza centrale, frequentata da solo da uomini. Ma l’installazione sarà anche un pericolo per la Sicilia intera, in quanto non è programmato che rimangano nei silos, ma dovranno essere “disseminati come aghi in un pagliaio” nell’intera regione per mezzo di lunghi convogli blindati ed armati.

[media-credit name=”foto Tano D'Amico” align=”alignnone” width=”300″]pacifisti a Comiso[/media-credit]

La gente di Comiso che allora viveva sopratutto di agricoltura e di trasporti su ruota, da una parte viene allettata dalle numerose promesse della Nato…. promesse di fama nel mondo e che i dollari avrebbero lastricato le strade mentre i posti di lavoro si sarebbero moltiplicati. Ma tutto questo non si verifica tranne che in minima parte: La Nato costruisce una mega-base autosufficente, persino i polli vengono trasportati in congelati loco dal Texas.

Quarto, dopo la dichiarazione con la quale il Governo Spadolini annuncia l’istallazione dei missili nell’ambito di una base Nato, La Federazione Giovanile Comunisti Italiani si mobilita ed indice una grande manifestazione nella quale allestisce una grande torta con 112 candeline per inaugurare scaramanticamente la lotta. La torta viene mangiata, ma la Nato si rivelerà essere un osso duro. La sinistra italiana spinta anche da Pio La Torre, appena trasferitosi in Sicilia, si pronuncia decisamente contraria a tale militarizzazione del territorio e da il via ad una grandiosa raccolta di firme (forse un milione, forse due) contro la costruzione della base stessa.

Nel contempo, Giacomo Cagnes, sindaco Comunista di Comiso ,fonda Il CUDIP (Comitato Unitario di Pace) con il quale indice un grande meeting nel mese di Agosto dell’82: Un meeting che attira tutto il mondo pacifista e nonviolento, sia italiano che europeo.

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Dopo una settimana di mobilitazione, con trainings, blocchi all’ingresso dell’aeroporto e manifestazioni in citta, alla fine i pacifisti preparano un muro di scatole di cartone, dipinte in piazza fonte Diana, e lo innalzano proprio, davanti all’ingresso principale del Aeroporto Magliocco, allo slogan di:
“…..Oggi di Cartone, Domani di Persone”,.
Muro che diventerà uno dei simboli forti della lotta intento ad impedire l’accesso ai veicoli ed il proseguire lavori.

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Oltre pacifisti locali, si costituisce un gruppo coeso di attivisti molto ben preparati nelle tecniche di lotta nonviolenta, una decina dei quali decide di acquistare un terreno limitrofo alla base con dei fondi provenienti dagli obiettori fiscali, il piccolo podere che verrà poi chiamato La Verde Vigna. Per pagare questo viene lanciata una sottoscrizione popolare, Il campo per la pace verrà chiamato I.P.C.( International Peace Camp) per sottolineare la sua natura transnazionale.

Dall’altra parte dell’Aeroporto un gruppo di donne separatiste straniere ed italiane acquistano un piccolo appezzamento ed una casa, che verrà chiamato La Ragnatela, il cui ruolo sarà quello di monitorare il lato posteriore dell’aeroporto ed il 2° e 3° cancello. Questi due presidi persisteranno nel tempo. All’IPC, nel natale 1982 arriverà una delegazione di cassintegrati dalla FIM CISL Milanese in segno di solidarietà per preparare una lunga resistenza. Questa fase viene sostenuta da piccoli contributi provenienti da gruppi nati in varie parti nel centro-nord dell’Italia, e autofinanziati dai lavori che i pacifisti trovano localmente, come la raccolta dei pomodori e dei peperoni nelle serre.

[media-credit name=”archivio pacifisti” align=”alignnone” width=”300″]pacifisti-rete-aereoporto[/media-credit]

Quinto, nell’Agosto del ’83 viene organizzato dal CUDIP ed l’IPC il campo l’IMAC, un grande meeting pacifista allestito nel lato dell’aeroporto che appartiene al comune di Vittoria, che è denuclearizzato. Arrivano migliaia di pacifisti da ogni parte di Europa, si organizzano gruppi di addestramento alla resistenza passiva, dei training e delle esercitazioni in tecniche nonviolente, e la pianificazione dei blocchi ai tre cancelli ai quali i partecipano parlamentari e religiosi, nonché sindacalisti, oltre che famiglie e giovani attivisti. Blocchi che saranno repressi con violenza da parte della polizia, l’uso di idranti potenti, documentati da foto che fanno il giro del mondo. Lotta dura, ma dove i duri continuano a giocare…

Nell’anno 1983 otto donne del Campo la Ragnatela, vengono sorprese arrestate ed imprigionate nel carcere di Ragusa. In loro difesa poco dopo viene pianificata una azione da parte 6 donne che riescono ad entrare nella base ed avvolgono i soldati in una bandiera di pace. Al processo vengono estradate, tranne che Anna Luisa L’abate, nota esponente del pacifismo nonviolento, la quale non viene espulsa visto che è Italiana e rifiuta il foglio di via.
(Foto ragnatela. Processo donne Question Authority) Altra foto palloncini?)

Il PCI in questo periodo matura la consapevolezza che la lotta alla base sarà difficilmente vincente, e di conseguenza gradualmente se ne disinteressa. Nonostante questo, i pacifisti del CUDIP continueranno ad organizzare delle manifestazioni in Città e viene istituita una delegazione annuale, capeggiata dal Sindaco Giacomo Cagnes, che visita Hiroshima. Adottando una strategia diversa basata su un altra filosofia di lotta, l’IPC e La Ragnatela continuano ad ostacolare l’uscita dalla base dei Cruise con piccole azioni e manifestazioni di disturbo.

Nel 1984 sono più di mille i proprietari della Verde-Vigna, ed i Mq vengono acquistati anche in Inghilterra, Germania, e persino negli USA.
Sesto, la crisi dell’attacco terrorista sulla Nave Achille Lauro con l’uccisione di un passeggero Israeliano. Il governo Craxi che partecipa all’azione militare si rifiuta di liberare i dirottatori. Gli Usa diventano consapevoli che l’istallazione dei Cruise ha dei costi politici ed umani elevatissimi e che il gioco non vale la candela. Il 9 Dicembre 1987, dopo che si è risolta la crisi dell’Achille Lauro, viene decisa la disinstallazione dei missili Cruise, e quella notte vi sarà una grande festa in piazza a Comiso, Con Lilli Gruber sul palco che intervisterà le autorità ed i pacifisti in mezzo ad una diretta nazionale. Gli esponenti dell’IPC dichiareranno che intendono vigilare a Comiso finchè ogni missile sarà rimosso, cosa che non accadrà prima del 1999.

Infine, per un lungo periodo il Cruise-town di Comiso rimane pressochè deserto, e verrà solo riutilizzato quando vi saranno trasferiti i rifugiati Kossovari trasportati lì con un ponte aereo dopo la guerra della Ex Jugoslavia. Dopo un ampio e sterile dibattito sul possibile utilizzo delle imponenti strutture militari, nel 2007, il governo Prodi decide di trasformare lo stabilimento USA in un Aeroporto Civile, e tale struttura votata al turismo viene inaugurata alla presenza di Massimo D’Alema e viene attribuito il nome Pio la Torre, nome che durerà soli due anni. Infatti, il seguente sindaco di Comiso G. Alfano cancellerà questo nome e gli ridarrà quello di Vincenzo Magliocco.

La misura è colma, e subito viene lanciato un’appello a livello internazionale (che viene sottoscritto anche da Schultz). Il Centro La Torre organizza una raccolta di firme, con oltre 35.000 adesioni, ed un ricorso al Tar, il quale avrà successo. Finalmente, Il presidente della Regione appoggerà l’iniziativa e interverrà presso il nuovo sindaco del PD di Comsio, Filippo Spataro, che aveva messo questo provvedimento tra le sue promesse elettorali. E di Giovedi 29 l’annuncio che l’appuntamento per il nuovo battesimo è stabilita per sabato 7 Giugno 2014, con una cerimonia sobria.

Da bocca a bocca questa notizia si sparge nel mondo pacifista, quel mondo che a Comiso si è fatto le ossa. Comiso, realtà sonnachiosa del profondo sud, restia all’arrivo di nuove culture e da ogni ideologia movimentista, e’ oramai incisa nel nostro cuore, ricca dei ricordi e dell’entusiasmo che vi abbiamo portato 30 anni fa. Oggi la lotta per la Pace a Comsio, vinta per giustizia poetica e per la grande forza dei movimenti pacifisti europei, ha messo radici oramai in tutta Italia. Ovunque vi è una causa basilare : a Vicenza, in Val di Susa, ed oggi a Niscemi dove le teste della militarizzazione si rigenerano minacciosamente come l’antica Idra della mitologia greca.

Infine per dirlo con le parole di Luisa Morgantini:
“Anche per Pio LaTorre noi dobbiamo continuare l’impegno per il disarmo e la cancellazione di ogni base militare straniera sul nostro territorio, cosi come contro ogni tentativo di nuclearizzare e militarizzare la Sicilia ….  zona tra le più delicate ed esposte  d’italia…. Reclamando ancora e con forza… che la terra Siciliana, a Comiso come a Augusta, Sigonella e Niscemi, sia assicurata  ad un utilizzo non di morte ma di vita, non di guerra ma di benessere e pace”
“L’anno scorso di Cartone, Quest’anno di persone. Comiso, terra di pace. Senza se e senza ma..!!