GINEVRA (16 aprile 2014) – Rita Izsák, relatrice speciale delle Nazioni Unite ed esperta delle questioni delle minoranze, ha incoraggiato le parti a trovare una soluzione pacifica alla crisi in Ucraina e prendere provvedimenti immediati per sciogliere le tensioni evitando ulteriori violenze.

“Occorrerebbe potenziare la protezione dei diritti delle minoranze in quanto parte del processo di costruzione della fiducia e per garantire maggiore unità al multiculturalimo in Ucraina”. Queste le parole dell’esperta Izsák durante la sua visita in Ucraina dal 7 al 14 aprile su invito del governo (qui il discorso completo pronunciato a conclusione della missione).

“La grande presenza di minoranze e altre fonti da me consultate descrivono armoniose relazioni interetniche e interreligiose e condizioni di nondiscriminazione in tutti gli ambiti” continua. “Violenze, intimidazioni e aggressioni sulla base dell’appartenenza nazionale, etnica o religiosa sono rare”.

Tuttavia l’esperta in diritti umani ricorda che “i recenti sviluppi all’interno del Paese hanno aumentato l’ostilità nei confronti di alcuni gruppi e creato un ambiente di incertezza e sfiducia, situazione che, se non verrà risolta, potrebbe provocare fratture tra le comunità nazionali, etniche e linguistiche e minacciare la convivenza pacifica”.

La relatrice speciale è al corrente dell’esistenza di alcune lamentele che devono essere affrontate. “I provvedimenti per l’abolizione della legge del 2012 sui principi della politica linguistica dello Stato, hanno creato, nonostante il veto, agitazione all’interno di alcune comunità, tra cui quella russa, i cui diritti linguistici saranno lesi”.

La Izsák ha auspicato una revisione della legge affinché venga adattata agli standard internazionali e ha richiesto consultazioni importanti ed inclusive al fine di assicurare che la legge protegga i diritti linguistici delle diverse comunità ucraine.

Riconoscendo le legittime preoccupazioni delle minoranze e il loro diritto ad una protesta pacifica, l’esperta evidenzia che “la situazione attuale dei diritti umani delle minoranze ucraine e le condizioni civili, politiche, economiche, sociali e culturali vissute non possono assolutamente giustificare atti di violenza, né l’istigazione o il sostegno di questi atti da parte dei partiti, sia a livello nazionale che internazionale”.

“È importantissimo avviare un processo di dialogo nazionale con l’obbiettivo di comprendere le preoccupazioni e i problemi delle comunità ed assicurare che vengano affrontati rapidamente e in maniera appropriata. Devono farsi avanti voci moderate”, ha affermato. “Prima di tutto le soluzioni a tale situazione devono provenire dalla popolazione dell’Ucraina”.

La Izsák ha osservato che questa crisi, sebbene inquadrata da alcuni come una disputa interetnica, presenta importanti cause economiche e politiche, tra cui la corruzione su vasta scala, la quale deve essere presa in considerazione per evitare ulteriori polarizzazioni etniche, regionali e politiche.

L’esperta non è riuscita ad entrare in Crimea, ma ha comunque intervistato persone che l’hanno recentemente lasciata, le quali hanno evidenziato tra i motivi principali della loro decisione di lasciare il paese i loro stati di incertezza, la pressione sociale e politica e la paura per la loro sicurezza e per i loro diritti. Inoltre, ha raccomandato che la missione di monitoraggio delle Nazioni Unite venga autorizzata a visitare la Crimea al fine di valutare il rispetto dei diritti umani in vista del recente cambiamento politico e sociale e il suo impatto inevitabile sulle diverse popolazioni.

La Izsák ha inoltre proposto un numero concreto di provvedimenti per rafforzare la protezione e la promozione dei diritti delle minoranze, anche nel campo dell’istruzione, e per assicurare una partecipazione inclusiva di queste minoranze nel processo decisionale. Ha fatto riferimento alla necessità di centrare l’attenzione istituzionale sule minoranze ed ha accettato volentieri proposte per l’istituzione di nuovi organi ed autorità di alto livello responsabili delle questioni delle minoranze.

Durante la sua visita per la valutazione dei problemi delle minoranze, l’esperta Izsák ha visitato le città di Kiev, Uzhorod, Odessa e Donec’k e si è consultata tra gli altri con i funzionari governativi, i rappresentanti della società civile e delle minoranze, le autorità religiose, i politici, gli accademici, i giornalisti e i rifugiati interni.

L’esperta in diritti umani ha ringraziato il governo dell’Ucraina per l’invito e la cooperazione con il suo mandato.

La Izsák elaborerà un rapporto completo e delle raccomandazioni da presentare al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

Rita Izsák è stata nominata, nel giugno 2011, esperto indipendente per le questioni delle minoranze dal Consiglio dei Diritti Umani e nel marzo 2014 il suo mandato è stato rinnovato come relatrice speciale. Grazie a tale incarico è indipendente da qualsiasi governo e organizzazione ed agisce a titolo personale.

Traduzione dall’inglese di Francesca Vanessa Ranieri