Creare un’Organizzazione mondiale degli Oceani in seno alle Nazioni Unite: è la proposta emersa al termine del Vertice degli Oceani che per due giorni ha riunito la comunità mondiale ad Half Moon Bay, vicino San Francisco, negli Stati Uniti. Regolare, vigilare e proteggere i mari, questo l’obiettivo che si vorrebbe affidare alla nuova organizzazione, come riassunto dal presidente portoghese Anibal Cavaco Silva alla chiusura dei lavori.

Gli oceani sono elementi chiave per il pianeta, ma anche una “nuova frontiera” che necessita di particolari tutele anche a fronte del fenomeno cosiddetto dell’ocean-grabbing, l’accaparramento di porzioni di mare nella forma di “loschi accordi che colpiscono i pescatori su piccola scala, catture non dichiarate, incursioni in acque protette e distrazione delle risorse dalle popolazioni locali” come ha descritto, fa l’altro, in un’intervista alla MISNA Olivier De Schutter, relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto all’alimentazione. La comunità internazionale è stata sollecitata ad agire “in modo urgente e coordinato” per preservare gli oceani.

La creazione della nuova organizzazione ha già ottenuto il sostegno degli Stati Uniti che per quest’anno hanno organizzato un altro summit a Washington per proseguire il lavoro del Vertice e di altri forum internazionali.

Ma a conquistare il plauso dei gruppi ecologisti è stato il presidente colombiano Juan Manuel Santos che, in un messaggio inviato al Vertice, ha ricordato che il suo paese resta impegnato nella tutela in particolare degli squali e lavora per porre fine al commercio di una specie in pericolo per l’elevato numero di catture sofferto negli ultimi anni.

“Il presidente Santos e la sua amministrazione capiscono che l’umanità ha bisogno di oceani in salute e oceani in salute hanno bisogno di squali” ha commentato la direttrice del progetto di tutela degli squali di Pew, Imogen Zethoven. Anche la vice presidente e inviata speciale per i cambiamenti climatici della Banca Mondiale, Rachel Kyte, ha sottolineato il ruolo decisivo che gli oceani hanno per l’economia mondiale e la sussistenza dei più poveri del pianeta.