muos antenne niscemi

La Regione siciliana fa dietrofront. Ancora prima di attendere la relazione in versione completa dello studio dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nonostante il motivato parere contrario degli suoi stessi tecnici e ancor prima di attendere la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) prevista per oggi, il governatore Rosario Crocetta e l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello hanno revocato la loro stessa revoca alle autorizzazioni per i lavori del MUOS.

Nel gioco delle parti, nel basso teatrino dell’assurdo, delle belle parole e delle false intenzioni, quelle tipicizzanti la dimensione politica e del potere, il governatore Crocetta toglie la maschera e svela il suo volto. Alla fine ci sta e come, contrariamente a quanto sostiene nel suo stesso libro, di recente pubblicazione, dal titolo “E io non ci sto”.

Ci sta! Sta dentro il sistema della sopraffazione, delle logiche di spartizione delle minoranze e di ogni sorta di violenza da perpetrare sul popolo. Ci sta di fronte al nulla di concreto e tangibile sostenuto dalle istituzioni nazionali ed in barba al principio di precauzione della sentenza del Tar, in barba agli studi e alle investigazioni di eminenti scienziati ed esperti che si contrappongono a teoriche presunzioni non aventi neppure valore autorizzativo, in barba al parere dei tecnici da lui stesso nominati, in barba all’abusivismo della base, in barba ai reati ambientali e allo stupro già perpetuato sul territorio, in barba alla falsa solidarietà manifestata in questi mesi agli attivisti No Muos, in barba al rispetto dei diritti e della dignità del suo popolo.

Se la ride sotto i baffi il ministro della Difesa e l’intero apparato di burocrati, galoppini e militari che hanno fatto carte false per giungere a tale situazione e che non hanno perso l’occasione, ancora una volta, per mostrare il loro servilismo agli americani. Il piatto è bello e servito agli statunitensi e a quei poteri forti che manovrano i fili invisibili, ormai fin troppo visibili, delle nostre istituzioni, vergognose e spudorate e capaci di cancellare lentamente ogni sovranità popolare. Oggi i pupi e i pupari della tradizione siciliana si mostrano in carne ed ossa, hanno nomi e cognomi e hanno dei volti, dei visi sfrontati dalla collusione e dalla subordinazione.

Si erano vissute giornate ed ore molto calde e nervose intorno alla vicenda Muos. Sin dalla scorsa settimana, del resto, quando una fuga di notizie, immediatamente cavalcata dalla stampa mainstream, ha fatto emergere e circolare dei dettagli fuorvianti, parziali ed incompleti sullo studio condotto dall’Iss con il quale veniva sostenuta la tesi della non pericolosità delle mega antenne di Niscemi per la salute.

Fughe di notizie manovrate ad arte? Strategie per influenzare l’opinione pubblica ed il Consiglio di Giustizia Amministrativa? Overdose di pressioni in capo a Crocetta&Co?

Ci sono strani giri o, forse è meglio dire, ci sono dei veri raggiri, intorno al Muos e questo genera una sensazione di sfiducia, di frustrazione, di delusione e di rabbia sia tra gli addetti ai lavori, il gruppo di tecnici nominati dall’ARS, sia, ovviamente, tra il popolo No Muos.

Pressioni, omissioni e manovre che hanno influenzato non poco il clamoroso e scandaloso dietrofront delle istituzioni siciliane che hanno preferito persino ignorare il parere degli esperti nominati espressamente per confortare e consolidare tecnicamente le scelte prese in passato.

Mentre viene meno il parere, previsto per oggi, del CGA per via del ritiro della Regione, oggi i comitati e tutto il popolo No Muos, disgustati, chiedono le dimissioni di Crocetta e della sua cricca compiacente. Si prevedono raduni a Niscemi per delineare nuove strategie e per provare ancora una volta a non darla vinta agli interessi e all’affarismo. Si prevedono manifestazioni e proteste e sul web arrivano già proposte di occupazioni dei comuni dell’area intorno alla base statunitense.

Qualche giorno fa, il Cambiamento ha raggiunto telefonicamente proprio uno tra i più eminenti esperti in materia, il prof. Massimo Zucchetti, del Politecnico di Torino, già consulente, insieme a Massimo Coraddu del Comune di Niscemi, che ha fornito consulenza a titolo gratuito alla Regione siciliana, al WWF e ai cittadini siciliani e facente parte inoltre del gruppo di tecnici rappresentanti la Regione Sicilia che ha seguito e affiancato lo studio dell’Iss.

Un’interessante e pungente intervista, rilasciataci in esclusiva, durante la quale il prof. Zucchetti con acume e semplicità ha toccato diverse tematiche, dai recenti giochetti sporchi condotti e pilotati dal ministero della Difesa al clima di forti pressioni ricevute, dalle possibili strategie statunitensi sul Muos in Sicilia al ruolo dell’informazione, dalle relazioni di storica alleanza tra USA ed Italia sino ad ipotizzare un referendum popolare siciliano come ulteriore strumento efficace di lotta contro la militarizzazione del territorio. E chissà che non possa davvero essere, ora più che mai, la prossima mossa popolare, spinta dalle scandalose decisioni dell’ultima ora del Presidente della Regione Crocetta.

L’intervista è stata effettuata il 23 luglio 2013 quindi precedentemente il dietrofront della Regione Sicilia. Ieri sera, 24 luglio 2013, il prof. Massimo Zucchetti con una comunicazione fa sapere quanto segue ricostruendo i recenti sviluppi della vicenda Muos, fornendo ulteriori dettagli e soprattutto ribadendo con veemenza il parere del gruppo di lavoro degli esperti della Regione Sicilia che dissentono ed esprimono contrarietà alle conclusioni di non pericolosità del Muos.

Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, ha usato il pretesto della Relazione dell’Istituto Superiore della Sanità per revocare la sua stessa revoca alle autorizzazioni per il MUOS. Con una nota indirizzata ieri al Ministero della Difesa – che evidentemente la attendeva con trepidazione – il Governatore Crocetta ha fatto una colossale marcia indietro: via libera agli americani, avanti tutta con il MUOS.

Questo nonostante la Relazione ISS dicesse esplicitamente trattarsi di un parere scientifico, non utilizzabile a fini autorizzativi, per i quali andavano seguite le procedure di legge. Questo nonostante il motivato parere contrario dei suoi stessi tecnici della Regione Siciliana (Mario Palermo e Massimo Zucchetti) che hanno allegato alla Relazione ISS la loro Nota di otto pagine da lui ricevuta il 12 luglio. Ragioni poi esplicitate in un Rapporto di 150 pagine da parte di un Gruppo di lavoro comprendente docenti universitari ed esperti di eccellenza a livello nazionale, inviatogli il 21 luglio mediante posta certificata.

L’undici luglio si è tenuta l’ultima riunione del Tavolo Tecnico sul MUOS presso l’Istituto Superiore della Sanità: come da verbale della riunione, i lavori si sono conclusi con un Rapporto al quale era allegata una Nota di otto pagine da parte degli esperti della Regione Siciliana, che dissentivano su parte delle conclusioni del ISS, specialmente sulla questione della pericolosità del MUOS e della valutazione dei campi elettromagnetici della base NRTF. Il 18 luglio, il Rapporto ISS è stato diffuso agli organi di stampa privo degli allegati.

Vi era un accordo fra gentiluomini che prevedeva la diffusione completa del Rapporto: direi che tutto ciò sia superato però dal fatto che neppure l’ente che l’ha commissionato si sia preso la briga di tenerne conto in maniera completa. Evidentemente le fortissime pressioni esterne – ricevute anche dal sottoscritto ma qualificate come irricevibili – altrettanto non erano per altri. Ho quasi pudore, davanti ad una tale farsa e commedia dell’arte, a parlare ancora di questioni tecniche. Tuttavia lo faccio. Il MUOS non è un impianto astratto, ma è proposto per la installazione presso la base NRTF di Niscemi.

Nell’ambito della gestione del rischio dovuto al MUOS a Niscemi non si può pertanto prescindere dalla sua valutazione integrata insieme alle altre sorgenti di rischio rilevante nell’area. I campi elettromagnetici (CEM) emessi fin dal 1991 dalle antenne NRTF a Niscemi hanno valori prossimi o superiori ai livelli di attenzione stabiliti dalla Legge italiana, come si evince da misurazioni effettuate da ARPA Sicilia negli anni, che sono in motivato contrasto con la recente campagna di misurazione effettuata da ISPRA. Sia per le antenne che per il MUOS manca un modello previsionale atto a determinare la distribuzione spaziale dei CEM, come previsto dalla Legge.

Valutazioni teoriche approssimate effettuate per il MUOS, seguendo la Normativa Italiana, indicano che il rischio dovuto agli effetti a breve e lungo termine è rilevante e ne sconsigliano l’installazione presso NRTF Niscemi: effetti a breve termine dovuti ad incidenti, effetti a lungo termine dovuti ad esposizione cronica, interferenza con apparati biomedicali elettrici. La procedura autorizzativa per il MUOS a Niscemi nel 2011 era completamente al di fuori delle prescrizioni di Legge ed era stata giustamente revocata. Ogni proponimento d ripresa dei lavori doveva essere a valle di una nuova procedura autorizzativa.

La letteratura scientifica recente conferma gli effetti dei CEM a lungo termine, soprattutto se si prende in considerazione quella indipendente e non viziata da conflitti di interesse. Il Rapporto del Verificatore del TAR supporta pienamente la sentenza che parla di priorità e assoluta prevalenza del principio di precauzione (art. 3 dlg. 3.4.2006 n. 152), nonché dell’indispensabile presidio del diritto alla salute della Comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente.

Il Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, nelle parti riguardanti l’inquinamento chimico proveniente da Gela e lo stato di salute della popolazione, conferma l’assolta inopportunità della installazione del MUOS presso la base NRTF di Niscemi. Infine il Muos viola anche e soprattutto ben tre prescrizioni della normativa sul paesaggio, insistendo in un Sito di Interesse Comunitario, in una zona di massima tutela del piano paesaggistico di Caltanissetta e in area “A” della Riserva Sughereta. Insomma, se è vero che la tutela del paesaggio rientra tra i principi fondamentali della Costituzione, come si concilia con ciò il MUOS a Niscemi? Ma, come si dice, che te lo dico a fare? Usiamo la lingua dei padri: hoc erat in votis, ubi maior, minor cessat. God bless America.

Massimo Zucchetti

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articolo di Dario Lo Scalzo