A pochi giorni dalla presentazione del Rapporto sulla povertà dell’ISTAT che fotografa un’Italia nella quale 9 milioni e 563 mila cittadini vivono sotto la soglia della povertà (dei quali 5 milioni in povertà assoluta, fra cui 1 milione di bambini), il ministro della difesa Mario Mauro batte cassa e chiede più spese militari.
Il Ministro ha denunciato alla Commissione difesa del Parlamento “il continuo depauperamento delle risorse destinate alla difesa” e chiede di rispristinare “ragionevoli livelli di spesa per l’esercizio delle Forze Armate”, profetizzando altrimenti il “completo defoult”, ossia il fallimento, delle Forze Armate.
La verità è che ogni giorno spendiamo oltre 70 milioni di euro per mantenere l’apparato bellico italiano.
Invece di presentare dati aggiornati del Ministero che presiede, il ministro appoggia le sue esternazioni sui dati forniti nel rapporto del SIPRI di Stoccolma sulle spese militari nel 2012, dal quale estrapola, a sostegno della sua tesi, una riduzione registrata tra il 2011 e il 2012 del 5,2 % nella spesa militare italiana. Il ministro Mauro non dice che, secondo lo stesso SIPRI, all’interno di una spesa militare mondiale di 1.753 miliardi di dollari – di gran lunga più alta del picco della corsa agli armamenti della guerra fredda – l’Italia, con i suoi oltre 34 miliardi di dollari, pari a 26 miliardi di euro, ha riguadagnato il decimo posto tra le potenze militari mondiali (mentre siamo ultimi in Europa nei i parametri di benessere e cultura).
Dunque il ministro Mauro vuole un aumento del bilancio della Difesa perchè, dice, “è necessario essere sempre pronti, perché nessuno è in grado di prevedere dove e quando dispiegare lo strumento militare.”
Il Ministro Mauro è lo stesso che considera “irrinunciabili” gli F35, i 90 cacciabombardieri a capacità nucleare, che ci costerebbero 14 miliardi di euro.
Evidentemente il distacco tra i bisogni reali del paese e i sogni di potenza della casta militare è ormai incolmabile.
Noi vorremmo fare alcune semplici domandine all’insaziabile Ministro Mario Mauro: da cosa siamo minacciati oggi?  Quali sono i mezzi utili per la difesa del nostro paese?
Gli suggeriamo le risposte: oggi gli italiani sono minacciati da povertà e assenza di futuro. I mezzi utili per sconfiggere questi nemici sono gli investimenti nel mondo del lavoro, incentivi per i giovani e pensioni per gli anziani.  La protezione civile e la difesa ambientale sono strumenti di difesa molto più utili ed efficaci di qualsiasi F35.
Per difendere la Patria e le istituzioni democratiche, oggi bisogna costruire la difesa civile, non armata e nonviolenta. Ad esempio finanziando i progetti di servizio civile, nei settori della cultura, dell’ambientale, dell’assistenza, della solidarietà: ciò avrebbe un immediato ritorno di utilità per chi il servizio lo offre e per chi ne beneficia.
Le spese militari possono aspettare. Chi vive in povertà no.
Noi stiamo lavorando perchè arrivi presto il giorno in cui gli italiani dall’indignazione passeranno all’azione nonviolenta: rifiutarsi di pagare per le folli spese militari a vantaggio degli investimenti civili per la difesa di un paese altrimenti destinato alla deriva.

Movimento Nonviolento
www.nonviolenti.org
25 luglio 2013