Lo rende noto l’agenzia di stampa ‘Sana’ precisando che la Carta fondamentale è entrata in vigore dopo l’annuncio dei risultati del referendum letti ieri alla tv di stato dal ministro degli Interni Mohammed Chaar.

Il ministro ha precisato che su un totale di circa 8 milioni di elettori recatisi alle urne, ovvero il 57% degli aventi diritto, oltre 7 milioni hanno votato a favore e 735.000 contro l’approvazione della Costituzione. Dati, quelli riferiti dal ministro, accolti con scetticismo dagli oppositori e attivisti che da mesi si confrontano con il regime del presidente Bashar al Assad, che li hanno definiti “frutto della fantasia” dei responsabili governativi.

Tra le novità introdotte dal nuovo testo, il multipartitismo che sancisce la fine del predominio del Baath nella politica e nelle istituzioni; l’elezione diretta del presidente tra candidati appoggiati da una quota fissa di parlamentari, per un massimo di due mandati di sette anni ciascuno e la soppressione di riferimenti espliciti all’ideologia socialista. L’Islam – come nel testo precedente – viene confermato alla base della giurisprudenza e come confessione del capo dello Stato, ma non religione di Stato. Il nuovo testo esclude la nomina alle alte cariche dello Stato di cittadini che non risiedano nel paese da almeno dieci anni, che hanno la doppia nazionalità o che sono sposati a un non siriano.